ragazzi io ho un po' paura

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Tamil viareggino doc
00mercoledì 10 luglio 2013 23:04
sono un ragazzo(uomo ,ho 30 anni) Tamil adottato da italiani,scusate prima avevo scritto un messaggio ma mi sono reso conto che non era chiaro, e noto che quella che qualche anno fa era semplice diffidenza verso uno con tratti diversi sta diventando una sorta di psicosi,vedo gesti strani e preoccupanti,ho incontrato perfino un uomo che credeva che gli rubassi due taniche di plastica vuote,spesso la gente equivoca le mie intenzioni. non generalizzo lo so che ci sono persone che non si lasciano condizionare dalla cronaca e non fanno di tutta l'erba un fascio. però non mi sento tranquillo,a volte mi vien voglia di tornare nel mio paese d'origine
KimmyTamer
00venerdì 12 luglio 2013 09:52
Mi spiace molto di questa cosa, purtroppo temo che sia una realtà dilagante. D'altronde sappiamo benissimo che ci sono una lunga serie di organizzazioni il cui scopo fondamentale è propogare la xenofobia, Lega Nord in testa.

Purtroppo mi sento di doverti raccontare un mio orribile comportamento, di modo che tu forse capisca che alcune di quelle persone che equivocano le tue intenzioni si pentono dopo tre minuti. Una volta è successo anche a me, per il semplice fatto che un ragazzo nero, salendo sull'autobus, nello spintonamento mi ha appoggiato la mano sulla borsa, e lì ho lanciato un "OHU, MOLLA!" che in un'altra condizione non avrei mai detto.
Anche se non sono "razionalmente" xenofoba, legista, né niente del genere, prendo atto del fatto che anche io, volente o nolente, sono stata influenzata da questo clima.
Sappi che ho passato il mese successivo a vergognarmi come la morte per quella mia reazione.

Purtroppo devo prendere atto del fatto che l'ambiente in cui si vive influenza molto le "aspettative" che si hanno; ad esempio: dove vivo io abbondano i "vucumprà", e questo significa che da quando ho dodici anni, età in cui ho iniziato ad andare in giro da sola, ho dovuto imparare a schivarli (una volta presa non ti mollano più) nel mio tragitto, dato che da casa a scuola finivo per incontrarne almeno cinque. A volte mi fa piacere fermarmi a comprare qualcosa e farmi raccontare la loro storia (una cosa che ho avuto il coraggio di fare solo verso i diciotto anni, anche perché sono una ragazza e, essendo del tipo che al liceo indossava la kefia, mi sono pure beccata tre-quattro proposte di matrimonio (poligamo!) da questi ragazzi), ma in generale non posso permettermi di fermarmi ogni cento metri.

L'ORRIBILE risultato è stato che se vedo un ragazzo nero lo schivo a priori, soprattuto se sono di fretta.

Questa abitutine è per fortuna andata scemando negli ultimi anni, sia grazie ad un erasmus in inghilterra (che mi ha fatto notare il mio comportamento e come in città inglesi dove i ragazzi indiani e di colore abbondano NON lo assumessi, dato che mancava il collegamento nero=>vucumprà=>schiva), sia grazie all'ambiente in cui studio: a trieste c'è l'ICTP dove pullulano i ricercatori provenienti da paesi arabi, indiani, africani ed asiatici. Quindi adesso vedo in uno straniero un ricercatore, non un venditore ambulante. O almeno, mi sforzo di fare questo collegamento.

So che sembra un discorso al "non sono xenofoba ma...", però penso sia un grande passo avanti capire i meccanismi personali che regolano reazioni non volute.

L'unica soluzione per evitare queste situazioni è fare in modo che ci siano MOLTI PIU' STRANIERI e MOLTO PIU' INTEGRATI. Quindi ti prego, resta in Italia e sii uno di quelli che fra vent'anni farà sembrare le città più come Londra che come Desenzano del Garda :)


darllenwr
00sabato 27 luglio 2013 17:31
Quoto quanto detto sopra in toto.
La paura è figlia dell'ignoranza, e questa ignoranza viene alimentata dai media che ci gongolano quando avviene un fatto di cronaca nera, puntando il dito non contro chi l'ha fatto, ma generalzzando.
Un po' come quando si dice che tutti i campani sono camorristi e tutti i siciliani mafiosi ecc.
Ciò detto, mala tempora currunt, però è compito delle persone cercare di farli passare.
Bob_Ombadil
00venerdì 9 agosto 2013 22:42
Ti capisco, la paura è figlia dell'ignoranza e genera altra paura, uguale e contraria, aggiungerei...
Devo confessare che io stesso non mi sento per nulla tranquillo in molti sensi e per molte questioni varie... a volte per colpa di fattori esterni, altre volte per colpa di problemi miei...

Le città in cui riesco a muovermi con tranquillità da solo senza sentirmi sperduto si contano sulle dita di una mano, divise in due sole regioni, e quella in cui abito è pure quella che mi rassicura di meno tra queste... a anche qui forse un pò a causa di imprinting non del tutto razionali e non del tutto sensati...
magari anche per il fatto che è la meno curata e la più sporca/degradata tra queste (mi spiace ma Liguria VS Toscana non c'è confronto)

fare cinquanta chilometri in una direzione diversa da quella abituale per me sarebbe come pigliare un'astronave per andare su Marte (senza lo scafandro da astronauta)...
lo so che la cosa non ti può aiutare in concreto, ma se non altro si dice "mal comune mezzo gaudio"...

Io poi devo confessare che seppure sia assolutamente contrario al razzismo mi sono dovuto rendere conto col tempo che un pò di "individualismo", di "menefreghismo" purtroppo proprio male a sé stessi non fa... mi spiace parlare così ma sono cresciuto in una famiglia (assolutamente non normale né comune ovviamente) in cui la priorità era prostrarsi davanti al primo che passava sotto casa e in cui chiunque all'esterno (all'esterno del nucleo di tre persone dico, non all'esterno nel senso di italiani VS stranieri) era più importante, più rispettabile, più degno, più bisognoso, più tutto quello che volete... e alla lunga la cosa si è dimostrata insostenibile. So che non sono né discorsi belli né simpatici e vorrei chiarire che non li uso per difendere il razzismo (cosa che non farei mai) ma solo per spiegare perché prendo atto del fatto che a questo mondo ci sono problemi che non si risolveranno mai, perché la soluzione non c'è, con buona pace di tutte le favole che potete aver letto o sentito...
(non prendere quest'ultima considerazione come riferita solo a casi di questo tipo, è un meccanismo che mi pare di scorgere in senso più generale e spero che tutti coloro che leggono interpretino in maniera corretta quello che ho scritto, ripeto che a me non piace che le cose vadano così, ma non posso farci niente, soprattutto non in tempo utile da rendermi conto del risultato... il dialogo forse col tempo porterà a qualcosa ma a quell'ora noi saremo dormire sottoterra se la mia stima dei tempi è corretta...)
Sere-channy
00giovedì 26 settembre 2013 21:15
ti capisco perfettamente, può sembrare banale il mio perchè, ma considera che sono una ragazzina di 14 anni.
io vivo in provincia di Salerno, ma sono nata in sicilia.
se mi sono trasferita quì è soltanto per motivi di lavoro. sono quì da sette anni, e nonostante tutto ancora non mi sono ambientata; mi manca la sicilia, mi mancano i miei amici e a volte vederli su social network non basta.
fino a poco tempo fa un ragazzo della mia classe mi diceva
<< tornatene a Catania >> e io ci ho sempre sofferto molto. così altri ragazzi ci presero l'abbitudine.
<< l'estate sta arrinando e Savia se ne va! >>
<< Serena, Serena, vattene da cava! Savia, Savia, ritornatene a Catania >>
e io, come una stupida che mi mettevo a piangere e cominciavo anche io ad insultarmi da sola. ho sofferto tantissimo, e se tutto è finito è grazie alle mie migliori amiche: ad Alessandra che era sempre pronta ad ascoltarmi e farmi sfogare e a Yasmine che ogni volta che mi definivo "stronza" lei mi dava un ceffone e mi diceva << lo sei solo perchè lo pensi >> senza loro due io...non oso immaginare.
questo te lo dico per dirti che ti capisco, che hai ragione, ma sono sicura che anche tu troverai persone come Yasmine e Alessandra, e che anche tu riscoprirai che in fondo (molto, troppo in fondo) il mondo è meraviglioso con gente meravigliosa. i cretini si trovano ovunque, ma ci sono sempre i veri amici, quelli che ti aprono gli occhi e ti aiutano sempre.
non augurerei mai a nessuno tutto ciò che ho passato io.
bhe, credo di aver detto tutto!
Chu!
Kagura92
00mercoledì 2 ottobre 2013 23:36
Eh, so com'è. Il mio consiglio è di vedere quali sono le tue priorità e di non mollare, puoi sempre emigrare in un altro paese europeo dove la mentalità sia più aperta e tu ti senta meno a disagio, sopratutto se una capitale.

Se vuoi proprio tornare a casa è meglio che tu ci torni in visita prima, dopo anni in Italia potresti scoprire che è difficile riadattarti.


Io poi devo confessare che seppure sia assolutamente contrario al razzismo mi sono dovuto rendere conto col tempo che un pò di "individualismo", di "menefreghismo" purtroppo proprio male a sé stessi non fa...



Uno può fregarsene quanto vuole, poi dopo la decima volta che qualcuno sull'autobus borbotta "pakistana di merda" perchè "tanto mica capisce l'italiano" ti girano i cinque minuti.
(E io non sono pakistana quindi era un insulto mancato, se lo fossi stata probabilmente mi sarei incazzata già la prima volta.)

Senza contare che anche solo indignarsi aiuta, altrimenti è come dire "oh, povera signora!" senza alzarsi per offrire il posto - tanto per restare in tema.

Magari a uno non pare, ma notare che il proprio vicino di pullman è offeso quanto te, aiuta.










Bob_Ombadil
00giovedì 3 ottobre 2013 11:31
Re:
Kagura92, 02/10/2013 23:36:

Eh, so com'è. Il mio consiglio è di vedere quali sono le tue priorità e di non mollare, puoi sempre emigrare in un altro paese europeo dove la mentalità sia più aperta e tu ti senta meno a disagio, sopratutto se una capitale.

Se vuoi proprio tornare a casa è meglio che tu ci torni in visita prima, dopo anni in Italia potresti scoprire che è difficile riadattarti.


Io poi devo confessare che seppure sia assolutamente contrario al razzismo mi sono dovuto rendere conto col tempo che un pò di "individualismo", di "menefreghismo" purtroppo proprio male a sé stessi non fa...



Uno può fregarsene quanto vuole, poi dopo la decima volta che qualcuno sull'autobus borbotta "pakistana di merda" perchè "tanto mica capisce l'italiano" ti girano i cinque minuti.
(E io non sono pakistana quindi era un insulto mancato, se lo fossi stata probabilmente mi sarei incazzata già la prima volta.)

Senza contare che anche solo indignarsi aiuta, altrimenti è come dire "oh, povera signora!" senza alzarsi per offrire il posto - tanto per restare in tema.

Magari a uno non pare, ma notare che il proprio vicino di pullman è offeso quanto te, aiuta.













Siamo d'accordo, quello che intendo dire è che la cosa migliore, per sé stessi, è prenderla con filosofia in tutti i sensi. Perché certi problemi non li risolverai mai. Non è che al mondo c'è qualche stronzo perché è stronzo e bisogna dargli contro perché fatto fuori lui tutti i problemi si risolvono.
Le persone sono così perché il mondo è così... persone che puoi pensare siano santi magari hanno qualche lato negativo che non immagineresti ed altri che diresti sono merde magari poi lo sono meno di quello che pensi...
Questo non vuol dire "allora tiriamo i remi in barca", piuttosto essere realisti e rendersi conto non solo che non possiamo noi come singoli risolvere tutti i problemi del mondo, ma che in generale ci sono (parecchi, purtroppo) problemi che comunque vada non saranno mai risolti...
Sia chiaro che certe cose fanno schifo anche a me, ma quando me la prendo e mi incazzo in maniera personale è perché so che è necessario PER ME. Siamo tutti sulla stessa barca, e con tutti intendo anche gente offensiva eccetera. Quando mi sento coinvolto a livello personale ovviamente mi incazzo e penso anche che sia giusto perché mi devo tutelare, ma so che è appunto giusto appunto dal mio punto di vista...

Non so, si criticano tanto le persone, io sento sempre denigrare le persone in genere perché "ah, l'uomo è stupido, ah, l'uomo è violento, ah, l'uomo è razzista" il che ok, sono brutte cose, ma ci sarà pure un motivo per cui l'uomo è così, no? A volte guardo il mondo e mi sembra stato creato apposta per perseguire la violenza, lo scontro, a livello ben più generale rispetto al genere umano...
E per quanto non mi piaccia non mi piace nemmeno far finta di vivere nel mondo di Poochie quando in realtà mi trovo in un posto completamente diverso...

EDIT: comunque se non si fosse capito concordo nel dire di pensare a quel che è meglio per te. Non rimanere solo pensando di rendere l'Italia un Paese migliore, rimani solo se credi che sia meglio per te. Se credi di avere alternative migliori guarda solo a quello che pensi ti offra le prospettive che preferisci.
Paperetta@
00martedì 10 dicembre 2013 23:39
Capisco cosa vuoi dire e mi dispiace che possa sentirti così!

Purtroppo siamo un paese con la memoria corta, dimentichiamo che i nostri nonni e bisnonni probabilmente sono stati discriminati e guardati male a loro volta quando sono emigrati all'estero il secolo scorso.

Non solo, ma ritengo che ci sia un certo livello di chiusura mentale e bigottismo in questo paese; non tutti naturalmente e non dovunque, ma sai, essere un paese con un elevatissimo numero di anziani (moooolto più restii a cambiare la loro opinione, esperienza personale T_T) e perdipiù la sede della Chiesa, bigotta per definizione, non aiuta.

Aggiungici una certa ignoranza, per cui moltissime persone non riescono a rendersi conto che quello che sentono in tv è spesso quello che VOGLIONO CHE NOI CREDIAMO, e ottieni in buona parte una spiegazione di certi comportamenti =/

Quello dei mass media è tra l'altro un argomento che mi interessa molto; senza questi comportamenti odiosi, antiprofessionali e cinici, probabilmente non ci sarebbe tutta questa gente terrorizzata che veniamo invasi da immigrati ogni estate (perché se aprissero un libro qualsiasi sull'argomento scoprirebbero che la maggior parte di chi viene qui è solo in transito verso il resto d'Europa: in Italia non ci vogliono stare), o convinta che ci sia un'emergenza di violenze sulle donne, come se invece normalmente non avvengano solo perché non ne parlano, eccetera eccetera...

Sarei tentata di farci la tesi specialistica!



Uno può fregarsene quanto vuole, poi dopo la decima volta che qualcuno sull'autobus borbotta "pakistana di merda" perchè "tanto mica capisce l'italiano" ti girano i cinque minuti.



Ah, allora non sono l'unica a cui girano!
E' un viziaccio che ha molta gente, soprattutto certe vecchie comari... sparlare della gente perché si suppone che non capisca è una delle cose che mi urtano di più al mondo!
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