e-mail inviatami da kokeshidoll
Eccomi, scusate se rispondo solo adesso, ma come già avevo a suo tempo detto al Buon Maestro per impegni di lavoro il tempo a disposizione è molto ridotto e adesso si è aggiunto pure il problema che freeforumzone non mi permette più di fare il login (ringrazio chi sabato sera aggeggiando con il mio pc ha combinato non so che cosa….)
MIGRAZIONI
Con il termine migrazione si indicano “movimenti direzionali diretti di un gran numero di individui di una specie tra aree geografiche diverse” comprendendo dai viaggi degli uccelli agli spostamenti transoceanici di pesci come le anguille. Si possono avere “migrazioni verticali” dal fondo alla superficie e viceversa o “orizzontali”come nei tonni e acciughe che si spostano dal largo verso la costa. La scala temporale delle migrazioni può essere nell’ordine di ore (alcune specie di alghe e fitoplancton che discendono verso la profondità di notte, ma risalgono verso la superficie durante il giorno), giorni, mesi, stagioni (come le balene che nell’emisfero meridionale si spostano in estate verso sud nelle acque antartiche per alimentarsi, mentre in inverno si spostano nelle acque tropicali e subtropicali per riprodursi),ma anche di anni. Questo è il caso di molte specie come il salmone (migrazioni anadrome dal mare alle acque dolci per riprodursi)e l’anguilla (migrazioni catadrome di senso opposto con la riproduzione nella profondità del mare) che nascono in un habitat, si accrescono in un altro habitat e tornano a riprodursi o morire in quello iniziale. Gli spostamenti delle specie ittiche si verificano in relazione a:
1) riproduzione (migrazioni genetiche). L’attività ormonale connessa alla maturazione delle gonadi induce l’animale a spostarsi nelle aree dove le condizioni consentono la riproduzione.
2) nutrimento (migrazioni trofiche). In questo caso fattori di natura strettamente ecologica portano l’animale nell’area del pascolo.
Le migrazioni e gli spostamenti delle varie specie di telostei possono essere schematizzati immaginando un triangolo ai cui vertici troviamo rispettivamente l’area del pascolo o homing, l’area della riproduzione e la nursery. Gli adulti dall’area del pascolo dove si trovano per esigenze alimentari, sotto spinta ormonale al momento della riproduzione si spostano nell’area di riproduzione. Al termine gli adulti si riportano nell’area di pascolo, mentre i nuovi nati nella nursery, da dove terminato l’accrescimento o raggiunto un buon livello di sviluppo raggiungono l’area di homing.
Non sempre come accade per salmoni o anguille queste aree sono distanti migliaia di Km, a volte si tratta anche solo di differenti profondità.
Quindi in sintesi l’animale sverna e rimane attivo in presenza di scarso nutrimento e bassa temperatura. Con l’innalzamento della temperatura i pesci tornano ad essere attivi, ma i loro movimenti sono limitati dalle masse d’acqua sfavorevoli come una salinità o una temperatura troppo bassa o da scarsezza di cibo e dove il cibo si concentra tendono ad aggregarsi. Con l’arrivo del periodo riproduttivo si ha la migrazione per la riproduzione che oltre ad essere “influenzata” dalla masse d’acqua e nel caso di specie che depongono sul fondo dal tipo di substrato.
Molte specie di telostei hanno la capacità di avvertire i gradienti di concentrazione degli organismi di cui si nutrono. All’inizio degli anni ’60 alcuni studi hanno evidenziato una correlazione tra la quantità di zooplancton e la concentrazione di aringhe lungo le coste islandesi, anche se in genere le varie specie tendono ad aggregarsi dove temperatura, salinità e nutrimento sono idonei come nel caso della Sardinopsis che si raduna nelle aree dove la temperatura oscilla tra i 12 e i 16°C e se in queste zone il cibo è abbondante ritarda la migrazione.
Naturalmente il Maestro ha sempre ragione ah ah ah ah ah