La manutenzione estiva del prato.

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
LucaI
00venerdì 2 luglio 2004 11:18
Cogliendo lo spunto dai recenti post sulle irrigazioni, metto un thread "rubrichetta" per chi non si rassegna ad avere il prato in cattive condizioni!

L'arrivo dell'estate rappresenta per il tappeto erboso l'inizio di una fase nella quale si mette a nudo il lungo lavoro di formazione e manutenzione che ciascun "proprietario" ha svolto nel corso dell'inverno e della primavera precedente.

Le alte temperature e la mancanza di precipitazioni atmosferiche sono, infatti, fattori assai limitanti per la maggiorparte delle specie comunemente usate nei nostri miscugli. Loietto, Poa e Festuca infatti, come già ricordato, sono graminacee "microterme", che hanno cioè optimum di sviluppo quando le temperature sono comprese fra i 5 ed i 25° C.
Affinchè queste piante possano superare indenni le fasi di maggior criticità, con i dovuti "stratagemmi" fisiologici che sono in grado di attuare (ripiegamento delle lamine fogliari, chiusura degli stomi, diminuzione del metabolismo, ecc.), è però necessario che il tappeto erboso sia condotto dal manutentore fino a questo momento nel modo migliore possibile.

Gli aspetti più importanti sui quali concentrarsi sono: lo stato fitopatologico e nutrizionale, la capacità di approvvigionare acqua alle piante (vincolata a tipologia di terreno, tipologia di apparato radicale e presenza o meno di impianto di irrigazione), la stregia manutentiva da adottare.

1. Stato fitopatologico e nutrizionale.
Checchè se ne pensi, il prato si ammala, eccome se si ammala! Sono infatti numerose le patologie che affliggono le graminacee da tappeti erbosi, quasi tutte imputabili ad attacchi di funghi e muffe che trovano le loro condizioni ottimali di sviluppo proprio con le alte temperature estive e l’alto tasso di umidità notturna tipico delle zone più continentali. Tali attacchi spesso si sottovalutano o non si ponderano a caua della loro scarsa appariscenza, ma i danni che ne possono conseguire sono assai più rilevanti della loro manifestazione, e possono portare alla distruzione totale di un prato in men che non si dica.
La prevenzione si attua mediante un programma corretto di nutrizione, per far sì che i tessuti delle piante siano nello stato più idoneo per contrastare l’azione dei patogeni. Ad adeguate concimazioni primaverili con prodotti ad alto titolo di azoto (tipo 15:10:10 o simili) dovrebbe seguire in questa fase una “spinta” con un concime ad alto titolo di potassio (tipo 10:10:15) che, aumentando la concentrazione dei succhi cellulari, conferisce turgore ai tessuti e ne aumenta la resistenza alle alte temperature e ai patogeni stessi. Le dosi di applicazione sono sempe sui 25-30 gr/mq.
In caso di infestazioni in atto (e qualora le condizioni ambientali lo suggeriscano, anche in fase preventiva) è possibile applicare dei prodotti anticrittogamici ad ampio spettro per il controllo delle principali fonti di infestazioni. Il prodotto più idoneo all’uopo è il propiconazolo, reperibile facilmente con diversi nomi di formulati commerciali, tutti vendibili senza patentino.

2. Approvvigionamento idrico.
E’ il fattore più limitante in assoluto, a meno che non vi troviate sulle Alpi o in Nord Europa, oppure non abbiate messo a dimora un tappeto erboso di macroterme.
La sua importanza è tanto più rilevante quanto “complesse” sono la storia del terreno su cui giace il vostro prato e quella del suo apparato radicale. Questi due elementi sono spesso “geneticamente” correlati (su terreni sciolti e profondi si svilupperanno apparati radicali più sani e robusti, su terreni pesanti, viceversa, apparati radicali sottili e superficiali), ma il loro comportamento relativo può, in una certa misura, essere “pilotato” dal manutentore.
Oltre agli interventi correttivi in fase di preparazione del fondo di semina (apporti di sabbie ed ammendanti) e a quelli di “routine” manutentive (bucature, carotaggi, sfeltrimenti), una corretta gestione della tecnica irrigua è alla base di un sano e robusto sviluppo dell’apparato radicale.
Irrigazioni abbondanti e non troppo frequenti, ad esempio, “guidano” gli apparati radicali verso i profili più profondi del terreno, abituando la pianta ad andarsi a cercare l’acqua e conferendole maggiore resistenza ad eventuali periodi di siccità.
Ma quanta acqua consuma realmente il nostro prato? E’ questa forse la domanda più comune, quella che spesso ci poniamo per arrivare a capire in che modo, realmente, dobbiamo comportarci in questo periodo.
La risposta, tecnicamente, si chiama ETR (evapo-traspirazione reale), e rappresenta l’applicazione al parametro ETP (evapo-traspirazione potenziale) di un Kc, coefficiente colturale tipico per ogni specie.
In soldoni, si traduce in numeri: per un prato di graminacee rasato a 5 cm medi di altezza ed in normali condizioni fito-patologiche e nutrizionali, il consumo idrico giornaliero medio nella stagione più calda è di circa 5-6 mm di H20/mq, pari a 5-6 lt/mq.
Detto fatto…il nostro prato di 100 mq ha bisogno, in questa stagione, di 500-600 lt di acqua tutti i giorni. Come glieli diamo? Tutti insieme, tutti i giorni? O due volte al giorno? O una volta ogni due giorni?
La risposta sta nella “storia” del prato e del terreno, in quegli elementi di cui parlavamo sopra, e nell’imprescindibile osservazione dei comportamenti.
Se il prato è stato “ben educato”, se il terreno è abbastanza fresco e profondo, se le specie che abbiamo usato lo tollerano, se non ci sono situazioni patologiche a carico, se…non abitiamo a Cagliari o a Palermo…allora è possibile “allungare” il turno e, magari, reintegrare la quota totale di acqua persa ogni due o tre giorni (badate bene…non “diminuire” la quantità d’acqua da reintegrare, perché sempre e comunque quella il prato consumerà, ma semplicemente distribuirla con frequenze diverse). Viceversa, sarà necessario irrigare giorno per giorno, e qui subentra la necessità di essere “assistiti” da un manovale d’eccezione…il mitico impianto di irrigazione!

3. Strategie manutentive.
Con tutto quello che abbiamo già detto, si può limitare l’analisi alla gestione dei tagli, che in questa stagione dovrebbero essere effettuati un pochino più alti….o più bassi, a seconda delle situazioni!
In realtà è semplice ed intuitivo: tagli più bassi servono a diminuire la superficie fogliare esposta all’insolazione e, di conseguenza, alla perdita di acqua per evaporazione e traspirazione. Di contro, in zone molto aride e con insolazione molto elevata, con i tagli bassi si espone maggiormente all’azione dei raggi solari la superficie del terreno, diminuendo l’effetto “cuscino termico” del tappeto erboso, e causando un eccessivo riscaldamento a livello della superficie del terreno e, di conseguenza, del colletto delle piante (la parte notoriamente più sensibile).
In definitiva: tagli un po’ più alti (5-6 cm) nelle zone molto molto calde, tagli un po’ più bassi (3-4 cm) in quelle relativamente fresche. Essenziale, comunque, è la frequenza: ora come in tutte le altre stagioni quanto più spesso lo tagliate (e con lame ben affilate!) tanto più il vostro prato ne trarrà giovamento.

Per ora, forse, è tutto![SM=g27761]



[Modificato da LucaI 02/07/2004 11.46]

thevivons
00venerdì 2 luglio 2004 11:21
Beh, ma anche il prato giallastro e stepposo ha il suo fascino...[SM=g27760]
tazzina76
00venerdì 2 luglio 2004 12:00
..ma ha ragione! non si discusse tempo fa che d'estate, per rispetto verso la preziosita' dell'acqua potabile, era molto piu' ecologico lasciare che il prato patisse un po' e diventasse giallino?
Certo, questo discorso non si applica se uno ha il pozzo o la cisterna di recupero delle acque piovane o di scarico ( bianche ).
600litri di acqua tutti i giorni incidono anche sul portafogli!

LucaI
00venerdì 2 luglio 2004 12:57
Ma certo, è fuori discussione. Lungi da me voler affermare che per avere il prato verde si debba fare spreco di acqua potabile (tanto più che il suo uso a questo scopo è strettamente regolamentato nelle stagione estiva). E lo stesso discorso vale per le piante, sia in terra che in vaso!
Però...sono tanti i però, e ne abbiano già discusso in altra sede. Ti faccio solo un esempio: una superficie erbosa può raggiungere temperature massime, sotto la canicola di agosto, di 35-40°C, contro i 65-70°C di una pavimentazione in cemento, o peggio in asfalto. Se nel pezzetto di giardino di fronte a casa mia non "sprecassi" un po' di acqua per farci vivere il prato, credi proprio che potrei stare in casa senza comprare dei condizionatori? Vogliamo provare a fare il calcolo di quanto "costa" all'ambiente produrre un condizionatore, riempirlo di freon e alimentarlo con l'energia elettrica? E poi, a fine ciclo, smaltirlo? No, dai....riprendiamo una discussione infinita![SM=g27761]
thevivons
00venerdì 2 luglio 2004 13:13
Ma povero Luca, tutto rotto com'è si affatica a scrivere un manuale per la manutenzione del prato, e noi lo smontiamo così!!!
Luca, la mia è tutta invidia, perché io il prato non ce l'ho...[SM=g27761]
il tura
00venerdì 2 luglio 2004 16:21

bravo,interessante,grazie delle utili informazioni.
Quest'anno mi sono impegnato dato da fare parecchi per il prato.Fortunatamente le pioggie frequenti mi hanno consentito di irrigare solo 4-5 volte tra maggio e giugno.
Da inizio maggio lo taglio quasi ogni quattro-sei giorni,evitando di farlo quando c'e' vento o sole intenso.Spesso vedendo il cielo nero e gonfio di pioggia son tornato a casa di corsa per tosarlo in tempo.Come dici tu affilo spesso la lama.
Fino all'anno scorso mio papa' lo tagliava molto piu' basso e d'estate ne risentiva parecchio.Adesso lo tengo sui 4 cm.
Lo scorso autunno abbiamo fatto un trattamento di arieggiamento,una risemina parziale e in aprile una concimazione.
Fin'ora le attenzioni gli hanno giovato ed era da anni che non avevamo un prato cosi' verde e regolare.

Un dubbio:temo che adesso stia diventando un po' troppo fitto,forse per la risemina,(c'e qualche filo giallo alla base)e mi hai fatto venire il dubbio che possa venirgli qualche malattia.[SM=g27767] Se riesco mando una foto.


P.S. x luca:ti ricordi le talee di prunus che ho tentato a fine inverno?Ovviamente mi sono morte a inizio fioritura solo che non ho capito se le ho bagnate troppo poco o troppo!Boh,cmq non era il periodo giusto.riprovero' con altre piante!

Ciao a tutti!E' un piacere rileggervi di nuovo!

LucaI
00venerdì 2 luglio 2004 16:27
E' un piacere rileggere te, Andrea![SM=g27758]

A presto, aspetto le foto!
alchemis
00venerdì 2 luglio 2004 19:41
Perbacco, un prato deve sia d'estate che in inverno rimanere sempreverde, e un abile giardiniere no lo farà di certo seccare anche spendendo pochissimo.

Quanta gente commette, l'errore più abominevole, di tagliare troppo spesso il pratino, soprattutto durante l'estate!
Periodo in cui l'erba non è in crescita, noi la falciamo e una volta per tutte la mettiamo a morte con i seguenti danni:

-diradazione
-disidratazione critica a danno dei fasci d'erba tagliati.
- disidratazione totale successivamente e prato tipo "pascolo in sardegna", gariga.

E' uno scempio, dire anche di lasciarlo seccare naturalmente, anche l'erba è una pianta e non desidera affatto tutto quello stress dalla falciatrice, per essere messa in difficolta soprattutto dal punto di vista idrico.

Secondo me il metodo più naturale, per avere un prato bello (e per chi non ha paura delle vipere-bha tanto non ci sono [SM=g27763] ) è quello di lasciare sempre l'erba almeno alta 10 centimentri, soffice, a fasci, e molto naturale. Importante è che per rifare il prato bisogna una volta per sempre diserbare le erbaccie, e scegliere il prato migliore che si può.

[Modificato da LucaI 02/07/2004 22.55]

ciccioriccio
00lunedì 5 luglio 2004 20:04
Ciao Luca occhio a non farti venire l'ulcera oltre all'ernia, volevo dirti che ho delle erbacce grassissime, un vero splendore, quali sono quelle che con un taglio frequente schiattano da sole?
Per il diserbante selettivo penso non sia il periodo.
LucaI
00martedì 6 luglio 2004 17:49
Maccheffai Elena, gufi?[SM=g27765] [SM=g27763]

Le dicotiledoni in genere non se ne giovano un granchè dei tagli bassi e frequenti, salvo alcune crucifere e convolvolacee a portamento prostrato e taglia ridottissima. Comunque per un diserbo selettivo, con le dovute cautele, il periodo è ancora quello giusto. Se non hai infestazioni notevoli ma comunque abbastanza "deturpanti" a parer mio il modo miglore, meno "inquinante" ed invasivo (ma costa molto tempo e pazienza), è quello di fare un intervento selettivo e mirato con gliphosate. Fa sempre parte della serie "Forza vicini correte tutti a vedere": si prende un barattolino con dentro il gliphosate e un guanto di lattice; poi ci si inginocchia sul prato e, procedendo carponi, si toccano una ad una le foglioline delle infestanti, senza far gocciolare la nitroglicerina (ops..il diserbante) per terra. Non è tanto da maniaci, eh....guarda che basta una sola foglia per ogni pianta infestante (il gliphosate è sistemico).

Ciao[SM=g27761]
indaco1
00mercoledì 7 luglio 2004 13:58
Brrrr... come il Tocco della Medusa.....

Comunque sembra molto pratico, se non esplode e non produce mutazioni genetiche... [SM=g27761]

Si puo' usare anche su pianticelle piu' grandi e che non si lasciano avvicinare facilmente? Tipo orticoni alti come un bambino, rovi, ecc.. ?


Steve57
00giovedì 8 luglio 2004 23:52
Caro Luca,

il tuo intervento mi sembra pieno di buon senso e di esperienza pratica. Aggiungerei alcune cose su cui "dissento" cosi' per dire leggermente.

1)
Concimare=tagliare=fare fatica e con il caldo almeno per me usare il tosaerba non e' un grande divertimento [SM=g27758]

2)

Concimare con il caldo (anche i concimi con basso titolo di azoto comunque ne hanno) produce, in base alle mie osservazioni, un comportamento innaturale dell'erba microterma che, se fosse per lei, andrebbe in dormienza estiva. Il rischio (ma direi quasi certezza) dell'accoppiata concime innaffiature generose e' di aprire la strada alle infezioni fungine. Devo dire che avendo 1500 m2 di prato l'idea di irrorarlo di funghicidi non mi eccita troppo.

Insomma la mia strategia dopo sette anni e' di dare il concime a lenta cessione solo 1 volta all'anno ad inizio aprile nelle dosi che tu consigli di 30 gr/m2, d'estate innaffiare ma non in modo eccessivo e aspettare il ritorno del verde vivo ad Ottobre cosa che avviene senza uso di concime.

Per correttezza devo aggiungere 2 particolari:

1) il mio prato e' tutto costituito da 3 varieta' di Festuca Arundinacea con apparato radicale profondo e necessita'sia idriche che di concimazione medio basse

2) Il taglio e' effettuato con un Toro recycler senza raccolta dello sfalcio.

Ultima notazione: se si riuscisse a disegnare un giardino in cui il gioco delle ombre garantisce al prato in ogni punto non meno di 6 e non piu' di 8 ore di sole, molti problemi estivi si allevierebbero ma non e' facile [SM=g27758]

Ciao,

Stefano
indaco1
00venerdì 9 luglio 2004 14:30
Allora, parlandone da ignorante, faccio qualche considerazione.

Penso che sia una scelta legittima lasciare un prato al naturale, senza innaffiarlo ne' tagliarlo... senza che questo diventi un alibi alla pigrizia.

Dopotutto in natura i prati vivono da soli, anche se nelle situazioni veramente naturali ci sono gli erbivori, i coniglietti, le caprette e le mandrie di gazzelle o di bisonti che falciano la prateria e la concimano. Pero' penso che per fare il prato "naturale" si dovrebbero utilizzare specie adatte.

Ovviamente si deve mettere in conto che in questo modo il prato sia meno sano o abbia un aspetto piu' dimesso. Del resto anche molte essenze di alberi, se non potati, si ammalano, muoiono e cadono molto prima.

Pero' un giardino, per definizione, e' uno spazio "artificiale", in cui creiamo le condizioni perche' certe piante, che magari non esistono in natura, ci siano, stiano bene, siano disposte in una certa maniera, siano potate, curate, guidate, protette dalla specie piu' invadenti o piu' competitive in quel clima e quell'ambiente (la parola "infestante" e' tipica del giardiniere :-) Dopotutto non e' colpa loro se le altre piante sono delle merdacce cocche di mamma e hanno bisogno della protezione del papa' [SM=g27760] [SM=g27760] ).

Poi, sulla falciatura del prato, mi avvenurerei in alte divagazioni.

Ho visto un documentario in cui alcuni botanici Francesi si sono fatti appoggiare su uno zatterone gonfiabile appoggiato sulla "superficie" del baldacchino di una foresta pluviale del Madagascar.
Il motivo, spiegavano, e' che la parte vermente attiva della forsta, come del resto di ogni ambiente naturale abitato dalle piante, e' la superficie piu' in alto, che intercetta la luce del sole. Puo' essere a 40 metri di altezza, o a pochi centimetri, come in un prato all'inglese.

Ma quello che conta e' che per le piante, il vero cibo, e' un pezzo di cielo. Conta la luce che arriva. Per un prato essere alto come un uomo come la savana o essere alto 3 cm, e' la stessa cosa: dal punto di vista energetico entrambi catturano piu' o meno la stessa energia (corretto?)

Il motivo per essere piu' alti e' solo quello di catturare l'energia del sole prima degli altri. Le piante competono per la luce come gli animali competono per il cibo. E, dopo la luce, viene l'acqua, che e' l'altra risorsa scarsa.

Perche' divago cosi'? Perche' mi sono sempre chiesto come un essere vivente, nella fattispece l'erba, possa accettare, anzi, essere piu' sano con continue amputazioni. Sicuramente quello della luce non e' il solo motivo, ma e' affascinante vederla anche da questo punto di vista: un prato falciato prende esattamente la stessa luce di un prato alto lasciato a se stesso. E, come ci ha scritto Luca, perde meno acqua. Inoltre le erbacce e le piante piu' alte non sopportano alla stessa maniera la falciatura, quindi e' anche un modo per favorire le piante "da prato" dalle altre.

Eventuali correzioni sono benvenute!

[Modificato da LucaI 09/07/2004 18.07]

LucaI
00venerdì 9 luglio 2004 18:33
Rispondo prima a Steve, che ha fatto delle osservazioni assolutamente esatte. Il dosaggio degli "input" nella gestione del prato, così come delle nostre piante nel complesso, dovrebbe sempre essere proporzionata, oltre che alle loro reali esigenze specifiche, alle aspettative che riponiamo in essi.

La manutenzione di un tappeto erboso, se effettuata con linee guida tecnicamente corrette, può essere più o meno intensa, più o meno ricca di concimi, anticrittogamici e di annaffiature, a seconda di quelli che sono i nostri limiti di tolleranza ad eventuali difetti dell'insieme.
Come già detto, poi, la componente specifica e varietale gioca un altro ruolo fondamentale, così come la "storia" di formazione e di manutenzione pregressa.

Il prato di Steve è un ottimo esempio: 1500 mq sono sicuramente una superficie abbastanza rilevante, che una persona da sola gestisce abbastanza onerosamente (attenzione però Steve al mulching, dopo qualche tempo la formazione di feltro è inevitabile e diventa necessario un intervento di arieggiatura), e le "strategie" che dice di adottare sembrano un ottimo compromesso fra qualità del risultato ed economia delle risorse impiegate.
Ogni imput ulteriore nel periodo estivo implicherebbe l'aumento delle altre risorse, costituendo un circolo vizioso. E questo perchè l'estate è la stagione più limitante in assoluto per le microterme, il periodo nel quale il gioco degli equilibri per queste piante è più delicato in assoluto.

Una considerazione importantissima però riguarda proprio la composizione del prato.
Se Steve si può permettere di ridurre le innaffiature e le concimazioni ai minimi termini è essenzialmente e fondamentalmente dovuto al fatto che ha effettuato una corretta scelta varietale.
Festuca arundinacea è infatti "la più macroterma delle microterme", una specie con apparato radicale profondissimo, grandissima plasticità dell'apparato fogliare (allarga o ripiega le foglie a seconda dello spazio a disposizione e della disponibilità idrica) e scarsa suscettibilità ai patogeni.
Ma Steve, se vogliamo, è una "rarità"; se avesse realizzato, come la maggiorparte dei giardinieri purtroppo ancora consiglia e realizza, un prato con un "classico" miscuglio di Lolium, Poa, Festuca rubra e chi più ne ha più ne metta, magari con varietà selezionate in Olanda piuttosto che in Germania, quasi sicuramente non si potrebbe permettere di condurlo in questa maniera.

Per cui...ben vengano i suoi "dissentimenti"! Sono più che leciti e corretti, e servono a capire quali sono gli errori che si possono commettere, primo fra tutti quello della scelta del prato giusto per il posto giusto!

[Modificato da LucaI 09/07/2004 20.23]

Steve57
00venerdì 9 luglio 2004 22:24
Luca,

volendo spaccare il capello in quattro sulla storia del feltro gli esperti di prati si dividono peggio che i guelfi e i ghibellini. I tradizionalisti dicono che il riciclo provoca feltro mentre i modernisti (pagati dalla Toro [SM=g27760] ) dicono che il feltro e' provocato da diversi fattori stress idrici, concimazioni sbagliate ecc. e in parte e' fisiologico cioe' una certa quantita' di feltro e' tollerabile.

Comunque il prato e' una entita' affascinante che dimostra come sia vera l'intuizione di Darwin sulla lotta per la sopravvivenza. Insomma come hai detto tu la festuca arundinacea ha una trama grossa e tra i suoi ciuffi in tarda primavera estate si sviluppano erbe annuali (che non conosco) che poi muoiono e loro si fanno feltro e soffocano la festuca arundinacea. Il fenomeno in ogni caso si presenta in termini del tutto tollerabili anche perche' per fortuna la festuca e' molto robusta. Poi abbiamo una certa quantita' di trifogli vari che tutto sommato non mi dispiacciono a parte uno con fiori giallo che produce piccoli legumi spinosi.... Per essere ottimista diro' infine che usare un arieggiatore manuale costituisce un ottimo esercizio fisico....[SM=g27766]
il tura
00venerdì 23 luglio 2004 12:56
ecco com'era quasi due mesi fa:

adesso devo dire che con questo caldo sta andando parecchio in vacca[SM=g27759] ,cmq meglio dello scorso anno quando sembrava uno zerbino spelacchiato)

P.S. X LUCA
!!!COMPLIMENTI LUCA,GRANDE!GRANDE!GRANDE!!!Purtroppo ho poco tempo per frequentare il forum quindi non riesco a seguire le discussioni abbastanza per intervenire,cmq ho saputo della bellissima notizia,sono contento e ho letto con emozione i messaggi degli altri.
Non e' la sede giusta ma volevo anche dire che tra le cose belle di questo forum c'e' la gentilezza,la cortesia e l'umilta' con cui voi "vecchi"[SM=g27761] del forum rispondete a domande,magari anche a quelle ingenue da principiante come me.

Bon,in sto messaggio ho mischiato un po' troppe cose...

ciao

Andrea "il tura"
fabiope
00giovedì 29 luglio 2004 14:24
molto molto molto bene!!! [SM=g27758]
io ho ottenuto un buon risultato dal mio praticello concimando in primavera ed in autunno, poi aggiungendo poco poco ferro e concime ad alto contenuto di K verso giugno.
verso lulgio arieggio con le scarpine chiodate [SM=g27760] con tutti i vicini affacciati al balcone che si chiedono cosa abbia da camminare lungo tutto il giardino[SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765] .
dietro di me ovviamente l'alano che mi cammina passo passo, per cui il risultato è un pazzo con delle strane scarpe che cammina a serpente nel giardino con un cane-vitello scemo che gli cammina dietro[SM=g27760] [SM=g27760] [SM=g27760] .
in compenso avrei una domanda.
il mio terreno è molto argilloso, e vorrei fare la carotatura per riempire con sabbia silicea, ho visto su giardini uno strumento tipo forcale che però al posto delle "forche" ha dei cilindretti che appunto prelevano una carota di terra!!!
Dove posso trovare un attrezzo del genere??? ho girato acqua terra e monti qui a roma e nessuno lo ha. l'altrnativa sono delle macchine carotatrici ma i 200mq del mio giardino non lo consentono...
...a dire il vero manco il portafolgio!!![SM=g27763]
Interessantissimo il discorso di Luca sul condizionatore.
Luca, tu suggerisci 3-4 cm contro i 5-6 cm!!! A LUCA, io sul tosaerba ho tre posizioni: alto medio basso!!! ma come fai a regolare un cm in più o meno???[SM=g27763]
un saluto
fabio

indaco1
00giovedì 29 luglio 2004 14:53
Fabio, ti prego, la prossima volta che arieggi il terreno tallonato dal cucciolone... fatti fare una foto e pubblicala qui! [SM=g27766]
LucaI
00giovedì 29 luglio 2004 20:11
A dire il vero Fabio non li ho mai visti nemmeno io. Forse la wolf produce qualcosa del genere...prova ad informarti presso i rivenditori, altrimenti...rivolgiti ad un fabbro qualsiasi, fattelo fare su misura e sicuramente risparmi qualcosa!
Poi, scusa...ma il discorso sul condizionatore[SM=g27765] ...qual'era?[SM=g27763]
Per l'altezza di taglio, con macchinette piccole, chiaramente bisogna scegliere quella che più vi si avvicina. Ricorda sempe che la regola più importante da rispettare è quella "del terzo":

"Con ciascun taglio non bisognerà mai asportare più di un terzo dell'altezza totale delle lamine fogliari".
Cioè, un prato alto 9 cm, ad esempio, andrà sfalciato al massimo a 6 cm di altezza, e così via.

Ciao!
LucaI
00giovedì 29 luglio 2004 20:22
Re:


adesso devo dire che con questo caldo sta andando parecchio in vacca[SM=g27759] ,cmq meglio dello scorso anno quando sembrava uno zerbino spelacchiato)



Ottimo risultato davvero![SM=g27758] Ti ricordi con che miscuglio hai fatto la trasemina?



P.S. X LUCA
!!!COMPLIMENTI LUCA,GRANDE!GRANDE!GRANDE!!!Purtroppo ho poco tempo per frequentare il forum quindi non riesco a seguire le discussioni abbastanza per intervenire,cmq ho saputo della bellissima notizia,sono contento e ho letto con emozione i messaggi degli altri.
Non e' la sede giusta ma volevo anche dire che tra le cose belle di questo forum c'e' la gentilezza,la cortesia e l'umilta' con cui voi "vecchi"[SM=g27761] del forum rispondete a domande,magari anche a quelle ingenue da principiante come me.

Bon,in sto messaggio ho mischiato un po' troppe cose...

ciao

Andrea "il tura"



Grazie Andrea, grazie per gli auguri, e grazie per aver ancora sottolineato e rimarcato lo spirito del forum, che voi "saltuari"[SM=g27761] contibuite a rendere ancora più bello e ricco e divertente.

Ciao[SM=g27758]
fabiope
00sabato 11 settembre 2004 15:40
aho' me so' fatto er palmare digitalizzato cor pennino telefono vivavoce e connessione internèt... così mo' posso scrive du caz...
...battute pure stando spaparanzato sul mio bel praticello verde come ora. cciao bbelli! fabiope
tazzina76
00sabato 11 settembre 2004 20:57
Ah mittico!! fatti fare una foto da Attila mentre ce stai a saluta', vai.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:46.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com