Intervista a Francesco Renga su "Bresciaoggi"

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paolo769
00domenica 5 novembre 2006 12:25
«Io, il Mr. Magoo della musica»
Francesco Renga: «Non so dove vado, ma procedo». Nel 2007 «Ferro e cartone», cd e libro


di Lisa Cesco



Massima concentrazione sul prossimo lavoro, che sarà pronto per la primavera del 2007. Consapevolezza di un successo raggiunto, che per essere mantenuto obbliga a non sedersi, mai. Appagamento della propria vena compositiva, ora che come brillante solista si è imposto al grande pubblico nella veste di cantante versatile e «a tutto tondo». Francesco Renga è tutto questo, in un pungente pomeriggio d’autunno, ospite al liceo scientifico «Calini» per un incontro-confronto con gli studenti.
«Non ci sarò, quest’anno, a Sanremo - annuncia in anteprima il cantante -. Sono già stato contattato, ma ho scelto diversamente: il percorso del disco che uscirà non prevede il festival, per promuoverlo mi piacerebbe fare altre cose, il tour, chissà, magari qualcosa anche a Brescia, la mia città». Renga è in partenza per San Francisco, dov’è atteso per terminare le registrazioni del nuovo disco - ancora top secret nei contenuti, e di cui si conosce solo il titolo, «Ferro e cartone» - ma sa sorprendere con la sua normalità: fosse stato per lui l’avrebbe anche registrato nella cantina di casa, il disco, che rappresenta un nuovo approdo, «moderno, maturo, denso di significati, per me il più bello mai fatto in venti e più anni di carriera».
Alle canzoni seguirà un libro, in uscita nell’autunno 2007 con il medesimo titolo, «Ferro e cartone», scritto dal cantante come completamento dell’album. La storia è quella di un personaggio che raccoglie oggetti, e rivive, attraverso le cose, l’esistenza di altre persone che incrociano il suo cammino. «Il disco è una storia che si racconta attraverso il libro, e a sua volta il libro è una rielaborazione delle tracce delle canzoni. Scrivere un romanzo è difficilissimo, segui l’ispirazione a qualsiasi ora. E tuttavia, quando scrivo una canzone so che dovrò cantarla, e quindi certe cose non me le permetto; nel romanzo, invece, ti puoi permettere anche qualche scorrettezza, sei libero da gabbie mentali, è un po’ come essere un attore che recita mille parti».
Il nuovo disco, assicura Renga, sarà un’ulteriore svolta rispetto ad «Angelo», la canzone che lo ha portato alla vittoria del 55° festival di Sanremo, nel 2005. «Si avvicinerà, per certi versi, ai miei primi anni di carriera e al percorso con i Timoria, con la concessione di una più piena libertà espressiva, seguendo la voce, che in fondo è quello che sei, e che cambia insieme a te, alle cose che hai da dire, all’età, al tuo approccio alla vita».
Lui, che nasce come interprete, dice di aver assecondato sempre più quell’urgenza di raccontare e di scrivere che è il fuoco delle sue canzoni, e che lo ha portato nel ’98 a staccarsi dai Timoria per giocare da solo come autore e solista, pronto a sperimentare nuove strade espressive. Dice di averla plasmata, la musica, e di usarla anche come una terapia per guardare dentro di sé, esorcizzare i fantasmi, superare impasse, come accaduto con la canzone «Tracce di te», un traguardo importante in cui racconta per la prima volta, e dopo molti anni, la scomparsa della madre.
Sarà anche per questa sua umanità intensa che Renga non manca, a ogni uscita, di tessere, naturalmente, l’elogio della normalità: «Questo mestiere va fatto con sincerità. Ho sempre evitato di diventare una macchietta, come ce ne sono tante in giro, cercando piuttosto di mantenere il contatto con la gente. Credo che oggi la discografia sia in crisi proprio perché non ci sono più artisti con la voglia di mettersi in gioco: è facile compiacere i gusti del pubblico o cavalcare l’onda del momento. Ma essere normali, quella è la cosa più difficile».
Anche il nuovo disco, alla luce di questa filosofia di vita, sarà più libero perché composto in un momento di maggiore consapevolezza, di sicurezza negli affetti, di approccio più rilassato col lavoro, senza artifici né strategie. D’altronde, è lui stesso ad ammettere: «Sono un po’ il mister Magoo della musica italiana, non so dove vado ma procedo: l’istinto mi ha sempre consigliato bene».


L’ex allievo dello scientifico si racconta agli alunni di oggi «Le nozze con Ambra? Una pura invenzione»

Lezione straordinaria al liceo scientifico «Calini» di via Monte Suello. A salire in cattedra in un’aula affollata di studenti e insegnanti, per un’anteprima dei «Dies Fasti» che si terranno il 22 e 23 novembre prossimi, è stato Francesco Renga, cantante che ha intrapreso una brillante carriera solista, dopo aver fatto parte integrante, per tredici anni, del gruppo dei Timoria.
Da quando, appena quindicenne e studente proprio del «Calini», scoprì la vocazione per la musica nel gruppo Modus Vivendi, con cui partecipò a «Deskomusic», concorso per band delle superiori bresciane, al passaggio nei Precious Time - i futuri Timoria -, con cui vincerà nei primi anni ’80 il già citato «Deskomusic», Renga ha ripercorso la sua carriera artistica fin dagli esordi, incoraggiando i ragazzi a coltivare i propri talenti, assecondando gusti e aspirazioni.
«Il rapporto con i propri sogni è una cosa importante, si tratta di promesse che facciamo a noi stessi, e la volontà è fondamentale per realizzarli - ha detto Renga - Però, credo che l’importante non sia solo la meta, ma anche il viaggio: io stesso potevo anche non farcela a fare della musica la mia vita, ma la passione che ci ho messo, le emozioni, le attese, la crescita personale che questo sogno mi ha dato sarebbero rimaste intatte».
Confessa, ogni tanto, di sognarsi ancora le aule del «Calini», ammette che rifarebbe lo stesso percorso di studi. Oggi che è affermato riflette sul fatto che sempre più ragazzi, invece che chiedergli come si fa a imparare per sfondare nel mondo della musica, semplicemente gli domandino come si fa a diventare famosi, «e questa è una distorsione pericolosa, perché l’importante è realizzarsi e divertirsi», dice. «La notorietà è un’arma a doppio taglio, ti obbliga spesso a rinunce, tanto più pesanti per me che mi considero una persona normalissima».
I ragazzi lo incalzano; molti, fra i quali, non c’è da dubitarne, si nasconde anche qualche aspirante vocalist, gli chiedono quale sia stato il suo modello. «Ho sempre amato la musica a 360 gradi, da Peter Gabriel alle band più eclettiche: un esempio per me era mio fratello più grande, che già suonava, forse da lì mi è venuta la voglia di creare una band rock italiana, che si affrancasse dall’offerta della canzone pop. Non mi sono mai fermato all’etichetta, ho sempre cercato di scoprire la sostanza delle voci e delle canzoni più diverse. Forse il genere che faccio più fatica ad affrontare rimane l’hip hop, probabilmente perché continuo a dare valore alla voce».
Dalla platea gli si chiede anche delle presunte nozze con la showgirl Ambra Angiolini, che gli ha dato due figli: «Non bisogna credere ai giornali, non sono sposato, non ne abbiamo neanche mai avuto il tempo. Se succederà, succederà, ma sarà una cosa nostra. Con o senza fede al dito, non cambia niente, il nostro legame è ben saldo, al di là di una cerimonia».







$Lucy$
00domenica 5 novembre 2006 14:42
e che dire.... grazie Paolo e speriamo che l'album sia davvero come ha detto... più vicino allo stile Timoria che all'ultimo album!!!



ReNGuZZa
00domenica 5 novembre 2006 15:51
«Si avvicinerà, per certi versi, ai miei primi anni di carriera e al percorso con i Timoria, con la concessione di una più piena libertà espressiva, seguendo la voce, che in fondo è quello che sei;

Speriamooooooooooo [SM=x38456]
Cosimo76
00domenica 5 novembre 2006 19:13
Re:

Scritto da: paolo769 05/11/2006 12.25

«Non ci sarò, quest’anno, a Sanremo - annuncia in anteprima il cantante -. Sono già stato contattato, ma ho scelto diversamente: il percorso del disco che uscirà non prevede il festival, per promuoverlo mi piacerebbe fare altre cose, il tour, chissà, magari qualcosa anche a Brescia, la mia città».


Sarà anche per questa sua umanità intensa che Renga non manca, a ogni uscita, di tessere, naturalmente, l’elogio della normalità: «Questo mestiere va fatto con sincerità. Ho sempre evitato di diventare una macchietta, come ce ne sono tante in giro, cercando piuttosto di mantenere il contatto con la gente. Credo che oggi la discografia sia in crisi proprio perché non ci sono più artisti con la voglia di mettersi in gioco: è facile compiacere i gusti del pubblico o cavalcare l’onda del momento. Ma essere normali, quella è la cosa più difficile».






Condivido alla grande questi due passaggi!

Grazie Paolo!


blanda
00domenica 5 novembre 2006 19:26
eh già...ieri pomeriggio era al Calini!!uffi non sono riuscita ad andare!!
[SM=x38469]
+GIULIA71+
00domenica 5 novembre 2006 20:30
Bellisima intervista!!!! [SM=x38475] Mi piacciono sempre quelle scritte su Bresciaoggi!!!! [SM=x38462] E grande Francesco...saro' di parte,ma secondo me di artisti "normali" come lui ce ne sono rimasti pochi!!!! [SM=g27774] Lui è veramente meraviglioso!!! [SM=x38455] [SM=x38455] [SM=x38455]
Da come dice allora dobbiamo aspettare la primavera e il libro uscirà dopo il cd e non prima!!! [SM=g27774] Vabbè...ormai manca poco!!! [SM=x38504] [SM=x38504]
[SM=x38458] Giulia
Roby67.Torino
00lunedì 6 novembre 2006 13:09
Grazie Paolo della bellissima intervista
...allora niente Festival...io ci speravo ancora...
....ma la primavera è vicina [SM=x38478] , solo qualche mese...
ce la faremo?
tu-tum
00lunedì 6 novembre 2006 13:17
grazie mille x questo articolo

by De' [SM=x38501]





Chandrina
00lunedì 6 novembre 2006 13:40
Già...disarmante quanto sia vero quello che dice..
Essere normali è proprio difficile...essere se stessi...come risce finora a fare lui..
Francesco è davvero speciale.....e mi sento privilegiata ed orgogliosa di averlo fatto mio (COME ARTISTA!!!)..

Sempre piu' trepidanti attendiamo..
FRancesco.....sei la nostra meraviglia!!

Giulyrenghina
00lunedì 6 novembre 2006 16:54
Grazie 1000 x l'intervista... [SM=x38455]
Fra è davvero un grandeee!!! [SM=x38456]

Regan.83
00lunedì 6 novembre 2006 17:00
Grazie x l'intervista! [SM=x38458]
Fa piacere avere notizie su Fancesco! [SM=x38456]


Moma07
00lunedì 6 novembre 2006 17:12
Ecco è ptoprio questo a cui sono andata sabato alle 15.30! Al Calini!
E' stato troppo simpatico..
Ha smesso di fumare, ma è ingrassato un cifra..
Ma è bellissimo cmq!

LAura
|VioLa|
00lunedì 6 novembre 2006 23:46
Che Bella intervista... E Che belle parole!
Leggerle mi ha ricordato perchè seguo questo esserino riccioluto [SM=x38475]
Adesso non ci resta che aspettare il disco... che mamma mia, da come lo descrive sarà davvero "come piace a me", in quello stile che mi ha fatto apprezzare e comiciare a tampinare il percorso di Frà!
Grande! Ci voleva un recupero delle radici.... ci voleva tutto quello che trasuda da questa intervista [SM=g27768]


Pirikkitto
00martedì 7 novembre 2006 15:12
Grazie grazie grazie mille per l'articolo!!! E' bellissima quest'intervista, mi sono emozionata nel leggerla!! Francesco è un grande!!! Ci voleva davvero un recupero delle radici, speriamo bene!!
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