Arrivo a palazzo e Separazione
"Amico e fratello resterai per la vita, chiunque tu ora sia, qualunque sia la tua strada. Dareios è sempre nel tuo cuore oltre che nel mio, non dimenticarlo mai. Il solo fatto che hai deciso di dare un tributo così grande per far risorgere mia nipote, ti preserverà da mali ancor più grandi e dalla corruzione. Non sarai solo. Ma ora, amico mio, sii il mio appoggio così come io lo sarò per te: devo andare a Palazzo, ho già intravisto il Principe True, dobbiamo concertare una partenza...Chissà come ne ritornerò, se tornerò"
*Queste le parole dell'amica e Custode Selendir che tramite la mano sulla spalla gli comunicano tutta la sua amicizia e vicinanza e AdeDà ne sente tutto l'impatto e i suoi occhi si inumidiscono. Quindi pensa verso di lei.
Lunga è la strada, stessa la Via che mi condurrà al mio fato, ma ti sarò comunque vicino, qua dentro nel cuore
*Appena i due arrivano alle porte del Palazzo reale, Daréios la ferma e dice*
Non entrerò amica mia, ormai hanno te e c'è Morgana. Io non servo più.
*L'amica cerca di fermarlo, scuotendo la testa, ma lui le dice*
Prima Derfel predisse e poi Balinor l'ha confermato quando non ci siamo potuti muovere con l'esercito contro di lui la cui anima era nera, che i Druidi non servono più a nulla. Io ho un nuovo destino da affrontare che richiede tutta la mia attenzione, amica mia.
*Scuote la testa e la guarda negli occhi un attimo prima d'alzare il tono della voce e dire*
Ma amica mia, non confidare nella Speranza...essa è sparita dal nostro cuore, quando il padre ha alzato la voce sul figlio e il figlio ha alzato la spada e ucciso il padre.
Così come m'appresto a fare io. Non so se tornerò, so solo che sarà lunga e difficile.
*Quindi s'inginocchia, perché l'amica lo benedica, cuore greve e triste, il ginocchio sinistro piegato e quello destro alto, per ricevere l'antica Benedizione degli Elfi che Rimasero nella Terra di Mezzo, antica come la Terra Stessa e risalente ai Valar perfino.*
Amica mia, mi sento già spossato e ancora non ho combattuto, dammi un pò della Grazia che sempre v'accompagna cosicché mi guidi negli Inferi, per vivere o morire
*Queste parole egli sussurra perché l'amica le senta. Ricevuta la benedizione accompagnata dalle parole di lei, AdeDà, al secolo Daréios, si fa forza sul suo bastone e s'avvia verso la strada che hanno appena fatto.*
*Come preso da improvvisa illuminazione però, si volta e infilza il bastone nel terreno, da una sacca prende il suo bastone da Arcidruido, il vecchio ananke, e pronuncia ad alta voce.*
Che la Divinità dei Corvi vi risparmi.E sia Ceridwen, Dea di Sapienza con il suo calderone pieno di saggezza a ispirarvi. Adesso sarà solo la vostra mano a condurre il cavallo e gli uomini senza più Druidi, i Sapienti, gli Dei, a guidare i loro passi...Io brucio il bastone e lo rimetto nelle mani degli Uomini, che siano essi a dirigere il loro destino, do loro il potere che io ho perduto...
*Il bastone si sbriciola e si perde nell'aria, mentre lui fa un sorriso amaro e riprende il proprio bastone. Al suo fianco quindi appare Taliesin che fa un inchino verso Selendir. AdeDà quindi, affiancato e preceduto da Taliesin, si volta e mentre cammina si smaterializza insieme a lui e sotto gl'occhi di Selendir, diretto verso gl'Inferi. E guardandoli, ci si chiede chi sia il maestro e chi l'allievo*
http://codex.darkjedibrotherhood.com/images/picture-robes-jedi.jpg]http://codex.darkjedibrotherhood.com/images/picture-robes-jedi.jpg[Modificato da $Darius$ 14/04/2007 15.44]