Il ritorno di Selendir:preludio a nuove partenze

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Selendir
00mercoledì 4 aprile 2007 08:44
Via via il respiro si faceva più regolare anche se i polmoni le dolevano per lo sforzo di emettere anche un singolo, piccolo fiato. Le tenebre che l'avevano avvolta per molti giorni si stavano diradando, doveva rimettersi in piedi, tornare al Palazzo reale e cercare il Principe True....True???? Ma era ancora d Aurendor? Era ancora in tempo a partire con lui per aiutarlo nell'impresa???
Ricordava di aver detto al Consiglio ciò che sapeva della Pietra dell'Aria, chi ne era il tremendo Custode poi...poi...
Qualcosa l'aveva indotta ad abbandonare a tutta velocità il consiglio: aveva percepito una spaccatura nel Divieto!
Il Divieto era controllato dall'Eterea ma ormai questa da troppo tempo era in uno strano stato vegetativo, però Selendir era stata uno degli elfi Creatori dell'Eterea e ad essa legata per questo era stata la sola in grado di percepire la frattura.
Per quanto tempo aveva lottato contro le forme da incubo che tentavo di ampliare la spaccatura ed entrare in Aurendor, aveva lottato con i poteri risanatori degli elfi, con la spada e con il proprio sangue.
Ma alla fine c'era riuscita: la spaccatura era di nuovo rinsaldata, per molto tempo ancora il DIvieto avrebbe retto.
Stava perdendo sangue, il volto grigio sembrava emanare un sottile fumo, ma caparbiamente si rimise in piedi e incominciò ad avviarsi al Palazzo, barcollando ma decisamente a testa alta.

"Aspetta Principe True, aspettami....se vorrai, potrò guidarti nelle Terre della triade...la Profezia l'ha già detto, sarà Ringil la spada di mio padre ad affrontare Valaraukar..."

Selendir cercò di mettere un piede davanti all'altro, si costrinse a camminare quanto più celermente le ferite gli consentivano, ma capì che in quello stato non avrebbe mai potuto affrontare il Demone del Potere Antico.

"Se mai il Principe è ancora a Palazzo, dovrò chiedergli venia e di concedermi ancora una settimana alla Casa di Guarigione, non gli sarei di alcuna utilità conciata cos, devo rimettermi e riacquistare le forze.Ancora una settimana di ritardo...Ma così deve essere.".

A testa alta, camminando con fatica, mentre una rossa scia di sangue si apriva al suo passaggio, la vecchia guerriera salì a cavallo per dirigersi a palazzo.
$Darius$
00martedì 10 aprile 2007 19:14
Strada per il Palazzo Reale
*Il mago Daréios, ormai AdeDà, si trasporta ad una curva a gomito fuori il Palazzo reale. Presto v'apparirà Selendir.*

Custos Suprema...è da tanto tempo che non ci si incontra neanche per missiva, adesso ho bisogno della tua benedizione per questo viaggio. Temo...temo mi manchino le forze.

*Si regge al suo bastone mentre sta per crollare, prende un tiro dai suoi sali e cerca di mantenere, tramite la sua forza interiore un aspetto sano, ma è stanco e questa nuova natura lo rende debole e cedevole.*

*Ad un tratto dalla Curva appare Selendir e lui alza la mano sinistra, mentre si regge al bastone con la destra per fermarla e aspettarla sulla via.*

Sorella, la Dea ti cammini vicino e i Valar ti sostengano...

*Fa quindi il triplice segno della Dea, mano alla testa, alle labbra e al cuore.L'anzianissima amica potrà vedere la sua pelle dorata e i suoi occhi dalle iridi a forma di clessidra, entrambi rossi. Oltre che un'altezza maggiore rispetto a quella precedente ed una costituzione più possente ma debole nello stesso tempo...lei adesso ha davanti l'AdeDà, il figlio di Plutone.*


[Modificato da $Darius$ 10/04/2007 19.20]

.ermes73.
00mercoledì 11 aprile 2007 00:01
Il palazzo reale di AURENDOR era ormai vicino. La notte prima True aveva visto la dama Selendir in viaggio con il suo stesso scopo.

Sono pronto a combattere, ormai è troppo tempo che non faccio altro che camminare e spostarmi...!

...True sorrise ma sapeva che non sarebbe stato facile portare a termine la missione...
Selendir
00mercoledì 11 aprile 2007 09:27
Selendir , in cammino verso il Palazzo pur ancora provata per la terribile prova subita contro i demoni che tentavano di varcar il Divieto, sente l'aura forte e disperata del fratello Dareios.
Alza la testa e ne incontra lo sguardo:

"Fratello la prova da te sostenuta è stata sicuramente peggiore della mia. Ma io ho pagato il mio prezzo in un'unica soluzione tu invece, incominci solo ora a pagare."

Selendir guarda con infinita pietà l'amico, una volta davanti a lui, poggia il braccio sulla sua spalla e guardandolo negli occhi dice:

"Amico e fratello resterai per la vita, chiunque tu ora sia, qualunque sia la tua strada. Dareios è sempre nel tuo cuore oltre che nel mio, non dimenticarlo mai. Il solo fatto che hai deciso di dare un tributo così grande per far risorgere mia nipote, ti preserverà da mali ancor più grandi e dalla corruzione. Non sarai solo. Ma ora, amico mio, sii il mio appoggio così come io lo sarò per te: devo andare a Palazzo, ho già intravisto il Principe True, dobbiamo concertare una partenza...Chissà come ne ritornerò, se tornerò"

Camminando affiancati, senza bisogno di parlare, godendo della reciproca compagnia, si avviano al Palazzo Reale.
Il cuore di Selendir è triste, sa benissimo chi le cammina accanto e sa quanto Dareios non avrebbe voluto che accadesse, ma sa anche che l'indomito cuore dell'amico non cederà.
Il Palazzo si staglia sul lago color cobalto, mentre un sole d'oro porta un raggio e una lieve speranza. Selendir sospira e pensa:

"Si, c'è ancora speranza. C'è sempre la speranza, fino a quando vi sarà un'alba, fino a quando vi sarà anche un solo amico."
$Darius$
00sabato 14 aprile 2007 15:40
Arrivo a palazzo e Separazione
"Amico e fratello resterai per la vita, chiunque tu ora sia, qualunque sia la tua strada. Dareios è sempre nel tuo cuore oltre che nel mio, non dimenticarlo mai. Il solo fatto che hai deciso di dare un tributo così grande per far risorgere mia nipote, ti preserverà da mali ancor più grandi e dalla corruzione. Non sarai solo. Ma ora, amico mio, sii il mio appoggio così come io lo sarò per te: devo andare a Palazzo, ho già intravisto il Principe True, dobbiamo concertare una partenza...Chissà come ne ritornerò, se tornerò"

*Queste le parole dell'amica e Custode Selendir che tramite la mano sulla spalla gli comunicano tutta la sua amicizia e vicinanza e AdeDà ne sente tutto l'impatto e i suoi occhi si inumidiscono. Quindi pensa verso di lei.

Lunga è la strada, stessa la Via che mi condurrà al mio fato, ma ti sarò comunque vicino, qua dentro nel cuore

*Appena i due arrivano alle porte del Palazzo reale, Daréios la ferma e dice*

Non entrerò amica mia, ormai hanno te e c'è Morgana. Io non servo più.

*L'amica cerca di fermarlo, scuotendo la testa, ma lui le dice*

Prima Derfel predisse e poi Balinor l'ha confermato quando non ci siamo potuti muovere con l'esercito contro di lui la cui anima era nera, che i Druidi non servono più a nulla. Io ho un nuovo destino da affrontare che richiede tutta la mia attenzione, amica mia.

*Scuote la testa e la guarda negli occhi un attimo prima d'alzare il tono della voce e dire*

Ma amica mia, non confidare nella Speranza...essa è sparita dal nostro cuore, quando il padre ha alzato la voce sul figlio e il figlio ha alzato la spada e ucciso il padre. Così come m'appresto a fare io. Non so se tornerò, so solo che sarà lunga e difficile.

*Quindi s'inginocchia, perché l'amica lo benedica, cuore greve e triste, il ginocchio sinistro piegato e quello destro alto, per ricevere l'antica Benedizione degli Elfi che Rimasero nella Terra di Mezzo, antica come la Terra Stessa e risalente ai Valar perfino.*

Amica mia, mi sento già spossato e ancora non ho combattuto, dammi un pò della Grazia che sempre v'accompagna cosicché mi guidi negli Inferi, per vivere o morire

*Queste parole egli sussurra perché l'amica le senta. Ricevuta la benedizione accompagnata dalle parole di lei, AdeDà, al secolo Daréios, si fa forza sul suo bastone e s'avvia verso la strada che hanno appena fatto.*

*Come preso da improvvisa illuminazione però, si volta e infilza il bastone nel terreno, da una sacca prende il suo bastone da Arcidruido, il vecchio ananke, e pronuncia ad alta voce.*

Che la Divinità dei Corvi vi risparmi.E sia Ceridwen, Dea di Sapienza con il suo calderone pieno di saggezza a ispirarvi. Adesso sarà solo la vostra mano a condurre il cavallo e gli uomini senza più Druidi, i Sapienti, gli Dei, a guidare i loro passi...Io brucio il bastone e lo rimetto nelle mani degli Uomini, che siano essi a dirigere il loro destino, do loro il potere che io ho perduto...

*Il bastone si sbriciola e si perde nell'aria, mentre lui fa un sorriso amaro e riprende il proprio bastone. Al suo fianco quindi appare Taliesin che fa un inchino verso Selendir. AdeDà quindi, affiancato e preceduto da Taliesin, si volta e mentre cammina si smaterializza insieme a lui e sotto gl'occhi di Selendir, diretto verso gl'Inferi. E guardandoli, ci si chiede chi sia il maestro e chi l'allievo*
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[Modificato da $Darius$ 14/04/2007 15.44]

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