"Rimaniamo leali a Geova"
Il miglior congresso di sempre: così considero il congresso 2016 dei testimoni di Geova, "Rimaniamo leali a Geova" (
link alla pagina di presentazione sul sito ufficiale).
Ora qualcuno ironizzerà sul fatto che dev'essere per forza il migliore, dato che è il primo (con questo nuovo nome: prima si chiamava 'assemblea di distretto'). Ma dico sul serio.
Ho intenzione di sbottonarmi poco o nulla sui contenuti, per non rovinare la sorpresa a chi non vi ha ancora assistito (e invito chi volesse aggiungere commenti a questa discussione a fare lo stesso). Dirò solo che si conferma la tendenza ad affidare gran parte dell'insegnamento alla multimedialità: la maggioranza delle parti, discorso pubblico incluso, sono corredate da video. Inoltre, e mi pare sia la prima volta, non è stata presentata nessuna pubblicazione (né cartacea né elettronica). La Società continua a pubblicare letteratura, ovviamente, ma a quanto pare la loro presentazione non è più legata al ciclo delle assemblee estive: è finita un'altra epoca. Anche le dimostrazioni dal vivo sono sparite.
Ho visto anche i due video maggiormente 'controversi' (in realtà, le solite tempeste da bicchier d'acqua che i fuoriusciti si ingegnano inutilmente di provocare). Il primo riguarda un cristiano che distoglie il proprio figlio, promettente violinista, dal proponimento di iscriversi al Conservatorio. La vicenda, della quale peraltro l'episodio del violino è solo il primo di una serie, si svolge in Russia, ove in tempi di neo-imperialismo putiniano i testimoni di Geova sono esposti ad aperta opposizione (vedi
qui) e hanno ovviamente altro da pensare che darsi ad una carriera sinfonica. 'Da grande capirai', dice il padre al figlio, e così accade, dato che il mancato violinista del primo episodio diventa il bersaglio della persecuzione militare nei successivi, e impara quindi a sue spese che, piuttosto che rimpiangere la carriera, dovrà ringraziare Geova se riuscirà a sopravvivere. I detrattori col posteriore al caldo non conoscono minimamente, o fingono di ignorare, questi problemi e si limitano a lanciare puerili invettive alla WTS come castratrice di talenti.
Anche le critiche all'altro filmato 'controverso' si rivelano in definitiva la solita caciara degli ex-testimoni di Geova dissidenti. Il video dice chiaramente, difatti, che la ragazza disassociata costituisce un'influenza moralmente corruttrice per i due fratelli. Il messaggio non è dunque di mandar via di casa un figlio disassociato a prescindere (e infatti non lo fa nessun testimone di Geova), ma solo se l'interessato non si fa scrupoli di condizionare i familiari (e nemmeno in questo caso più grave, per inciso, conosco testimoni di Geova che l'abbiano fatto). Inoltre il video non mostra i genitori che 'cacciano via' la figlia immorale, ma il padre che parla alla figlia alla questione, ed è quest'ultima a prendere tale risoluzione senza esservi obbligata se non moralmente. La differenza è sostanziale.
Altro particolare di questo video che ha suscitato perplessità è la scena in cui si vede la figlia disassociata, che già abita altrove, telefonare alla madre, e quest'ultima non rispondere alla chiamata. Anche qui la vicenda è riassunta in pochi istanti e nulla si può stabilire della dinamica degli eventi. Ad esempio: telefonata sporadica, o ennesima di una serie con la quale la ragazza insiste a voler tornare a casa (magari) senza rinunciare a usarla come pied-à-terre per le sue avventure? Di nuovo, nelle mia esperienza non vi sono genitori con figli disassociati che rifiutino contatti telefonici con questi ultimi. Si tratta comunque di decisioni 'estreme' che circostanze particolari possono senz'altro spiegare.
Il congresso prevede anche la visione di due film relativamente lunghi (un'ora ciascuno), uno di ambientazione biblica, l'altro di ambientazione moderna. Il taglio registico di quest'ultimo (molto toccante) ricorda abbastanza i moderni serial americani, come tutti i precedenti. Ho preferito però il primo, imperniato sul Re Ezechia. Una parola sugli attori: sono non professionisti e si vede (anche se comunque recitano molto meglio dei normali dilettanti), ma, da cineamatore, sono rimasto folgorato dal volontario che interpreta il re assiro: si è inventato un Sennacherib irresistibile, pletorico, beffardo, tracotante, che mi sono gustato in tutte le inquadrature, tanto da farmi sospettare che fosse un ex-attore o che avesse come minimo qualche familiarità professionale con la macchina da presa.