Una festa piu' che un festival
Nel tardo pomeriggio di una domenica di sole arriva la classifica finale: il più veloce è stato Justin Law, una star delle gare storiche e habitué di Goodwood, che ha percorso i due chilometri e mezzo del famoso tracciato in salita in 44 secondi e 40, al volante di una Jaguar XJR8/9 (nella foto a lato) che correva nella categoria "vetture post 1980".
Si concludeva così uno dei più celebri tra i weekend dedicati alla passione motoristica. Perché il Festival della velocità di Goodwood, giunto alla 17esima edizione, è diventato ormai l'appuntamento con la A maiuscola per tutti coloro che hanno i motori nel sangue, come confermano gli oltre 150 mila visitatori che hanno affollato la tenuta di lord March, "inventore" e padrone di casa di questa manifestazione.
Il cuore dell'evento rimane la cronoscalata, ovvero le auto d'ogni epoca che sfrecciano tra gli alberi, la folla che si accalca sulle tribune e sbircia da dietro le balle di paglia che segnano il percorso (se messe in fila una dietro l'altra si snoderebbero per più di dieci miglia), il rombo dei motori, la puzza della gomma bruciata, il gesto di saluto dei piloti al pubblico festante (il più acclamato, difficile dirlo, ma il passaggio del beniamino nazionale, Lewis Hamilton, ha certamente suscitato grande entusiasmo). E gli appuntamenti collaterali, dal tracciato rally tutto polvere e sbandate al compitissimo concorso di eleganza con il suo sottofondo musicale live, dalle celebrazioni e gli anniversari alle iniziative benefiche, dai tentativi di primato (non necessariamente automobilistico) al debutto di nuovi modelli.
Perché Goodwood è molto di più di una gara in salita. Goodwood sono i campioni che sfilano lungo il "driver club" fermandosi a firmare autografi, ma che si possono incontrare anche in giro, così, come per caso, e che volentieri si fermano a parlare di te di motori e gare. Goodwood è la gente che curiosa tra gli stand del mercatino, che stende un plaid sul prato come in un picnic, che beve una birra sotto un ombrellone, che cammina nel bosco per raggiungere la cima della collina, che corre a fotografare l'auto o il pilota dei suoi sogni. Giovanotti sbrindellati ed elegantissimi signori in Panama, mamme che spingono il passeggino e gentlemen driver in giubbotto di pelle, ragazzini scalmanati e pacate coppie di una certa età, uniti nella passione e dalla voglia di festeggiarla insieme.
Tutto questo e molto di più è il Festival della velocità che a ogni edizione onora in modo particolare una marca. Quest'anno, in occasione del centenario, la protagonista era Audi, cui era dedicata l'emozionante scultura davanti alla Goodwood House, un ideale collegamento tra passato e futuro. La Casa dei quattro anelli era presente con alcuni dei suoi modelli più significativi, affidati ai grandi del suo passato e presente agonistico. (M.P.)