... e allora penso io....
... a postare l'ennesimo articolo 'stampo per biscotti' della ex-tdG di turno, che coglie al volo la sua occasione per il quarto d'ora di popolarità. Strano che non se ne siano ancora accorti, vedrete che entro pochi minuti o poche ore al massimo spunterà qualche 3D nei forum dei lurkatori.
invececoncita.blogautore.repubblica.it/articoli/2017/03/08/ero-schiava-mi-sono-liberata/?re...
Ovviamente l'intervista è il solito coacervo di luoghi comuni e banalità; per chi non vuol far girare il contatore delle visite della pagina, eccolo di seguito:
“Mi chiamo Sharon. Sono cresciuta con la certezza che tutto ciò che diceva mia madre era vero all’interno di un credo religioso molto chiuso: i Testimoni di Geova. Non molti sanno cosa si cela dietro questa triste realtà. I capi che comandano e torcono le scritture a loro piacimento. A scuola avevo conosciuto un ragazzo, lo amavo ma non ero libera di amare. Come in quel bellissimo film che sembra proprio la mia storia. Dopo la maturità mi sono fatta coraggio e sono andata dagli anziani come vuole la regola: tre uomini a cui in un interrogatorio ho dovuto raccontare le cose più intime, piena di vergogna".
"Volevo aiuto, in realtà. Non volevo esser espulsa: tutti i miei affetti erano là dentro. Volevo comprensione, mi hanno costretta ad andarmene. Avevo 19 anni. Quando fui disassociata, cioè espulsa dai TDG, mi ritrovai completamente sola. All’improvviso il mio mondo era in frantumi, i miei familiari e i miei amici non c’erano più e non mi rivolgevano una parola, nemmeno il saluto. Mi buttai su un letto. Il distacco era intollerabile e pensai molte volte di farla finita. La mia mamma mi ripeteva che tutto questo me l’ero voluto io e che se volevo tornare dovevo fare i passi necessari per pentirmi. Ma cosa facevo di così sbagliato? Col tempo mi tirai su. Dio esisteva e non mi aveva abbondonato. Anzi aveva risposto alle mie preghiere e mi indicò la strada che dovevo intraprendere. Iniziai a lavorare come educatrice in una scuola materna e questo guarì in parte le mie ferite. I bambini mi donarono gioia di vivere e un affetto talmente incondizionato che mi meravigliai: i bambini ti vedono per quello che sei".
"Col tempo trovai persone che mi amavano per quello che ero davvero e non per quello che dovevo sembrare. Certo ho avuto una grande paura. Seguire le mie passioni mi ha aiutato a cercare la spinta verso la vita. Ho capito che la mia strada è aiutare le persone, incoraggiarle a non arrendersi mai. Cerco di donare sorrisi il più possibile e cerco di regalare quella positività e quell’amore che mi è stato tolto. Voglio che nessuna ragazza debba soffrire per cause che non dipendono da lei. Nessuno ha il diritto di toglierti la voglia di vivere. No!".
"Non bisogna arrendersi. Sapete, solo con un po’ di sacrificio e seminando bontà e gentilezza si può arrivare a traguardi illuminati dal sole. Questa è la mia storia. Una storia di pianti e urla silenziose, ma anche di rinascita e vittoria. Vorrei dire a tutte che non bisogna arrendersi. Spero che quello che ho passato possa essere d’aiuto a molte ragazze, a molte persone. Grazie del tempo che mi avete dedicato: essere ascoltati senza essere giudicati, sapete, è la cosa più grande”.
La
nonchalance con cui costoro descrivono l'affrancamento dal 'mondo dei testimoni di Geova' come se si stesse parlando del bullismo a scuola o dei commercianti costretti al pagamento del pizzo alla malavita di quartiere fa letteralmente ridere i polli. I tdG, per il loro essere radicati in ogni settore della comunità (colleghi, dipendenti, insegnanti, vicini di casa, familiari di vario grado eccetera) sono ben conosciuti e, come si evince chiaramente dal tenore dei vari commenti, queste 'testimonianze' servono solo a dare qualche minuto di sballo ai nemici giurati dei tdG (disassociati in primis), risultando ininfluenti per tutti gli altri.
L'articolo è comunque, come direbbe un affezionato lurkatore, "statisticamente irrilevante". Mettere in fila qualche dozzina di interviste del genere ha un peso dialettico pari a zero: dovrebbero essere messe a confronto con le decine di migliaia di esperienze di testimoni di Geova anche giovani e giovanissimi che si confessano del tutto felici della loro condizioni e perfettamente integrati nel sistema che si sono deliberatamente scelti. Si vedano ad esempio le centinaia di interviste filmate in JW Broadcasting:
tv.jw.org/#it/home