Anche quest'anno, i ragazzi in gara al Festival sono stati nel centro musicale di Mogol. Cronaca di una giornata particolare
SANREMO 2006, I GIOVANI E IL CET
Lezioni di canto, di musica e di look: le dodici nuove proposte hanno trascorso quattro giorni di studio a Toscolano Umbro. Le prime interviste,
l'incontro con Francesco Renga per l' 'in bocca al lupo' forse più desiderato
I giovani del 56.mo Festival di Sanremo al Cet di Toscolano Umbro, il centro musicale di Mogol. Accade dal 2004, dall’edizione firmata Tony Renis. Un’idea nata per stimolare lo spirito di aggregazione tra i ragazzi, per farli entrare nel vivo della macchina organizzativa di Sanremo, per regalare loro un’esperienza unica, oltre alla gara dell’Ariston.
Da giovedì a domenica, lezioni di canto e di look, incontri individuali e di gruppo con Mogol, Paolo Beldì, Renato Serio e Dante Ferretti, rispettivamente regista, direttore d’orchestra del Festival e scenografo. A Rolando, come succede da circa 26 edizioni, è affidato il ‘trucco e parrucco’: consigli per essere più belli, per “far venir fuori gli occhi, bisogna puntarci su”, per non essere banali, per bucare il video.
Le giornate cominciano presto. Colazione a partire dalle 7.30, i ragazzi arrivano a piccoli gruppi, pieni di sonno perché la notte si è dormito davvero poco. Dopo lo spettacolo nel teatro del Cet, si va avanti a suonare e cantare nel salone, davanti al grande camino, fino alle tre del mattino. E si continua in camera.
caffè vanno giù a tutto spiano, oggi tra i tanti impegni c’è anche da affrontare la stampa. Tg1, Tg2, Tg3, Radio1, Radio Italia, La vita in diretta, Tv Sorrisi e Canzoni tanto per cominciare. Prima, qualche consiglio su come comportarsi con i giornalisti, “sempre alla ricerca di qualche parola o pensiero da rubare”. Gianmarco Mazzi, direttore artistico-musicale del Festival, dà a questi giovani artisti le istruzioni: cosa fare cosa non fare, cosa dire cosa non dire, fidarsi ma non troppo.
Il giardino del Cet si riempie di operatori, le telecamere viaggiano tra questa spianata interrotta da una cascatella e la hall, catturano primi piani, mani che scorrono sulla tastiera del pianoforte a coda piazzato al centro della sala con il camino. Gli accompagnatori, delegati delle case discografiche e manager, stanno appresso ai loro artisti come chiocce. “Din, don, dan!” esclamano i dodici davanti alla telecamera di Raisat Ragazzi, “Ci vediamo a Sanremo!” dicono ancora, mentre il pensiero va al collegamento con Domenica In previsto per il pomeriggio di domenica.
Per l’ora di cena è atteso Francesca Renga. Arriva verso le otto, la massa di riccioli neri e la barba incolta, informale in maglione e jeans. In tempo per qualche chiacchiera con i ragazzi. Il vincitore della 55.ma edizione del Festival è venuto per dar loro l’ ‘in bocca al lupo’ forse più desiderato, quello che potrebbe portare (a uno solo, ma questa è la regola) l'iscrizione nell'albo d'oro della più importante kermesse della canzone italiana.
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