...Ecco come la cioccolata può diventare una droga
E’ una tradizione: non è Pasqua se non si mangia l’uovo di cioccolata. Non siamo i soli, però, ad esserne così golosi. Anche i topi, per gustarne un po’, sono capaci di abbassare una leva erogatrice di cioccolata, trenta, cinquanta, cento volte e più per poi ricominciare subito dopo, senza arrendersi.
E’ quanto hanno osservato i ricercatori dell’Istituto di neuroscienze (In) del Consiglio nazionale delle ricerche di Cagliari nel corso di una ricerca sperimentale sui ratti, in corso di pubblicazione su Behavioural Pharmacology, mirata allo studio neurobiologico del ‘cioccolismo’ (dall’inglese chocoholism), la dipendenza da cioccolato. Il modello sperimentale messo a punto dall’In-Cnr dimostra quanto siano forti, anche nei ratti, le proprietà gratificanti del ‘cibo degli dei’.
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"Anche se poco conosciuto, il ‘cioccolismo’ risulta un fenomeno di dimensioni sorprendentemente ampie nei paesi occidentali”, conclude Colombo. “Fonti americane indicano che ad essere colpite maggiormente sono le donne, nella misura del 40%, mentre la popolazione maschile è coinvolta per il 15%”. Dati che evidenziano l’importanza di un disturbo che, in alcuni dei suoi sintomi, viene paragonato alla dipendenza di sostanze d’abuso.
Beh forse un po' è vero ke crea dipendenza, ma è divino e non si può resistere nei momenti di sconforto ad un pezzo di buon cioccolato....