Tessy81
00lunedì 4 aprile 2005 18:36
Aritmie cadenzate
risucchiano
le distanze dei tempi d’attesa.
Hai appeso la mia speranza
ad un albero del male,
generando frutti amari e stagnanti.
Non ho più diamanti
e cristalli da darti
in cambio della mia libertà.
Non ha più senso
URLARE
quando dentro
hai un infinito
di suoni mutilati
e nemmeno l’ombra
del sole è disposta
ad accoglierli.
Le mie radici
sono stanche
del tuo nettare
vischioso e velenoso.
Hai reso il mio sangue
resina e le mie mani
letti di fiumi prosciugati.
I miei sogni sono gabbie
in cui sola posso
rinchiudermi
ad un palmo dalle stelle.
L’inferno mangerà
i nostri ricordi,
poesie mai scritte.
Il fumo sarà ciò
che rimane del nostro amore,
denso e fulgido,
accecante e soffocante
come il distacco.
Lasciami su degne correnti,
chiome di sangue rubino
per rinascere tra
gocce di amore divino
nel parto delle nuvole pensanti.
Teresa
=pescio=
00lunedì 4 aprile 2005 19:47
tesoro complimeti!!!